lunedì 1 ottobre 2012

Dell'anatomia di Grey

[Spoilererò, perchè ho bisogno di sfogarmi. Quindi, visto che sono sparsi, se volete l'effetto sorpresa (ma come si fa a volere l'effetto sorpresa nel 2012, quando su twitter la gente commentava la puntata in tempo reale, alle 3 del mattino?, ndV), sconsiglio la lettura]

Penso a questo post da venerdì, poi il week end, le amiche, l'alcool, le amiche, l'alcool, le notti in casa di Azzurro, l'alcool, la partita, l'alcool e tutte le menate accidentali del caso, l'hanno rallentato.
(Se non si fosse capito, ho bevuto parecchio questo fine settimana. Non siamo ai livelli di giugno 2011, ma c'è del margine)

Dicevamo il post.
Io amo le serie drama, che si dice che il primo amore non si scorda mai e il mio primo amore si chiamava Dawson (ne parlo qui e qui) ed era la fiera della sega mentale e, oggi come allora, a me mi piacciono le seghe mentali e ancor di più le serie che te le fanno fare.
Ecco perchè ho amato più che un familiare, Lost (Charlie, io non ti ho dimenticato! It's not Penny Boat!), perchè io mi ci facevo delle ricche pippe su tutti quei numeri che alla fine della fiera non volevano dire nulla.
E anche perchè ho voluto tanto bene a Sex and the City, perchè (oltre ai vestiti che non potrò avere mai) mi son fumata una stecca di sigarette sulle domande di Carrie, quelle che scriveva nel mac in camicia e mutande, come una vera figa.
E, in mezzo a tutto ciò, c'è scappato pure l'amore per il medical drama, al secolo Grey's Anatomy.

Ho iniziato a guardarlo con mia nonna, che non capiva molto il concetto di finzione tant'è che spesso mi chiedeva "ma com'è che questi son dottori e tutti li trattano così male?", ma le piacevano i programmi dove c'erano giovani con il camice bianco.
E poi, a forza di essere il mio appuntamento fisso del mercoledì, negli anni domini 2005-06 (vita sociale, ciao!), mi sono appassionata tanto.
In pratica, da otto anni, seguo le vicende di questi specializzandi come seguo quelle della gente che conosco. La trama è molto semplice: ci sono cinque specializzandi fighi che lavorano con altrettanti strutturati fighi e lavorano all togheter now all'ospedale di Seattle (se mi succede qualcosa, portatemi là!) e, ogni dieci minuti circa, s'infilano negli sgabuzzini e ci danno giù come dei ricci. E, alla fine di ogni puntata, Meredith (la protagonista) ci fa la morale del giorno, per chi non avesse colto il sottostesto dell'episodio stesso (tali morali si trovano negli status di Facebook dei bimbiminkia, come delle verità assolute, ndV)
Ovviamente fra un coito e l'altro, si presentano i casi più improbabili, che però restano sempre di sfondo, se si escludono Denny (che si bomba Izzie -sempre nello sgabuzzino- e che muore,  lasciandole in eredità otto milioni di dollari. Lei si fa pure la sega mentale di non prenderli, come se fosse verosimile!), Ava la sfigurata (che perde la faccia nel senso letterale del temine, gliela ricostruiscono, si fa Alex e poi impazzisce) e pochi altri che manco mi ricordo.

Ciò che però ci (mi) ha tenuti attaccati alla TV per otto anni, oltre al (tanto) sesso nello stanzino, è stata l'orrenda serie di sfighe che hanno costellato la vita dei protagonisti: gente che muore, gente a cui viene sparato, gente a cui viene trovato un tumore del IV stadio con metastasi che poi guarisce, gente che si sposa e dopo tre giorni si ritrova vedova, gente che va in coma, gente che tenta di strangolarti nel sonno post coito, gente che se ne va, gente che deve operare uno che ha una bomba nello stomaco... e si potrebbe continuare ad libitum.
Ad ogni serie, nel momento di massima tensione, ti ritrovi sempre a pensare che la fantasia di Shonda Rhimes (l'ideatrice) non abbia confini: improbabilità e poca veridicità vanno a braccetto più uniti che in un film Disney. Poi pensavi anche che comunque dovesse darsi una regolata, che quei dieci protagonisti avevano più morti intorno, che quelli di Walking Dead.
E invece, la serie successiva, andava sempre peggio.

Talmente peggio che, alla fine dell'ottava serie, i nostri eroi si ritrovano in un aereo che cade in un bosco sperduto, in un angolo degli Stati Uniti sconosciuto alle moderne mappe (ciao passeggeri del volo Oceanic 815!). Ovviamente i miei dottorini scoperecci sono: feriti, sperduti, al buio e al freddo, si sono autoeseguiti delle operazioni chirurgiche con giunchi muschi e licheni, e con una sorella morta da seppellire (ciao Lexie ciao!). La Shonda chiude così la puntata (e la serie), lasciando noi spettatori interdetti e con il pensiero che il colpo di scena teatrale alla fine di ogni stagione, c'ha rotto i coglioni.
Comunque, già questa puntata mi sembrava oggettivamente troppo.

Solo perchè non avevo visto la puntata 9x01 (in streaming, in lingua originale con i sottotitoli in italiano).
Si può peggiorare, questa ne è la riprova evidente.
In breve, preparatevi al peggio (senza sperare nel meglio), perchè tutto può succedere!

Amiche dall'ormone facile, preparatevi a salutare il Dr. Bollore, in uno di quei modi che più infimi non si può, di quelli volti solo a farvi piangere, pensando che avete perso la vostra occasione, perchè lui a voi nello sgabuzzino del peccato non vi ci ha mai portato (e a quella buzzicona di Calliope Torres, sì). E mentre trapassa, lo vedrete ridere e scherzare, mentre voi (io) non riuscirete a trattenere la lacrimuccia di commozione.
Preparatevi anche a vedere una Meredith strutturata lontana millenni dal personaggio dell'inizio, che va bene l'evoluzione ma qui abbiamo proprio due persone diverse. Che a me stava sul cazzo la gnègnè dell'inizio, figuriamoci la FigaDiGhiaccio odierna.
Poi non aspettatevi il cordoglio per Lexie, che non se la caga nessuno, che tanto con quell'aria da perfettina stava sul cazzo ai più e poco importa che sia la sorella della protagonista, è morta e basta e vale la regola del "non nominare il nome di Lexie invano".
Sappiate che il nostro Dr. Stranamore, invece, non riesce più ad operare dopo l'auto-intervento nel bosco, esguito con i legnetti e l'acqua ossigenata (Mc Gyver ci fa una pippa, a noi del Seattle Grey!). Quindi lo vedremo girare in ospedale afflitto e nervoso, mentre prende a calci il carrello delle infermiere, ma soprattutto mentre saluta l'amico che se ne va.
Infine siate pronti a vedere Arizona Robbins senza gambe , da metà coscia in giù. Avrà anche la moglie the-best-of of-the-world-miglior-ortopedica, ma lei stessa dovrà amputarle entambe e assumere al suo posto il peggior pediatra del mondo, uno che sembra uscito dal set di Hostel, quanto ad umanità. Inutile specificare che Arizona s'è parecchio incattivita, forse perchè ha anche riflettuto sul suo nome (un po' come se il vostro vecchio pediatra si fosse chiamato Molise, ndV).
Insomma, la Shonda ha deciso che tutto è possibile: basta lavorare al Seattle Grace Mercy West Hospital, perchè la tua vita si governata dal fato in maniera maligna, che Leopardi ti fa una sega.
Il tutto in soli 45 minuti a puntata.

Dopo tutto ciò, personalmente, credo che la mia avventura con Grey's Anatomy finisca qui, prima di vedere la fantascienza con cui cercheranno di mettere le cose a posto (che tanto si sa che -alla fine- deve finire tutto bene) e l'incoerenza generale che ci aspetta.
Le uniche speranze per proseguire la visione, sarebbere riposte su Avery, che però non ha la stoffa del maestro Sloan e mi sembra troppa carne sprecata, anche perchè si perde con l'inutile rossa April.
Quindi sì, mi sento di dire che, dopo otto anni, io sarei per abbandonare tutti (salvo tornare per l'ultima puntata, che il finalone non si nega a nessuno) al loro destino di sfighe cosmiche.

E poi, diciamocelo chiaramente: senza Mark Sloan, che senso ha quello sgabuzzino e tutto quel sesso?

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