mercoledì 7 ottobre 2015

Dell'autunno

Ero una gran lettrice.
Adesso leggo pochissimo: sento il mio lessico impoverirsi, perdo la confidenza con certe figure retoriche, quando scrivo, scivolo nella banalità.
Mi sono promessa di (ricominciare a) leggere: mettermi gli occhiali, circondarmi di cuscini e isolarmi con il kobo.
Quindi l'autunno è perfetto.

Credo che l'autunno serva solo per tagliarsi i capelli e per riposare.
Forse anche per tornare in palestra.

Penso a tutte le cose che mi rendono felice e che a breve ricomincerò a fare.
Fare le torte con lo yoghurt.
Indossare la vestaglia color panna.
Bere le tisane ai frutti rossi.
Fare la doccia bollente.
Indossare la camicia di jeans con la gonna da principessa.
Dormire.
Avvolgermi nelle pashmine.
Mangiare la verza con tantissimo pepe, quando sono sola, in piedi, appoggiata al muro.

Poi penso a tutte le cose che mi mancheranno dell'estate, che non avrò e mi renderanno infelice.
Il mojito.
Le spalle nude.
Nuotare, con il sole che riverbera sull'acqua.
Ballare all'aria aperta.
Stare fuori, morendo dal caldo.
Camminare scalza in giardino.
Farmi asciugare i capelli dal sole e dal vento.
Le giornate in piscina con le cugine, cantando le canzoni che passano alla radio.

Ultimamente, passo le giornate a sospirare per chi è lontano, a parlare fino a notte fonda e a (ri) vivere sentimenti che avevo dimenticato.
Non ricordavo com'era essere innamorata di una persona.
Non ricordavo com'era essere innamorata di una persona che vive lontano.
Non ricordavo com'era essere innamorata di una persona che vive lontano e che mi stravolge i pensieri e le giornate.
É bello sentirsi così, nelle mattine tiepide autunnali o nelle prime notti fresche.

L'autunno è un cuscinetto.
Serve a calmarsi, a capirsi e trovare serenità prima dei lunghi mesi invernali, prima del letargo e prima del cappotto rosso.
L'autunno è complice di una sana malinconia.