lunedì 19 maggio 2014

Dei week end, delle Deejay Ten e delle amiche

Viaggio in treno,come sospesa.

La gola secca, la musica triste nell'ipod (che per la prima volta nella mia vita ho comprato regolarmente) e la certezza che, a volte, basta poco per sorridere.

Le gambe pesanti, le ballerine che fanno male ai piedi e il sacco della deejay ten sulle ginocchia.

Lo smalto rosso un po' sbeccato, il trucco che ha ceduto e una polaroid in cui sorrido e che rappresenta il meraviglioso mood "under the sun" che troppo spesso dimentico.

La maglietta "Run Like A Deejay", sgualcita, da portare in palestra con fierezza, come una che l'ha fatta e pure bene, che tanto mica dice che ho partecipato alla "Deejay Five" con due banane nella borsa (se non la capite, dovete assolutamente ascoltare il Trio Medusa, di prima mattina) e che in mezzo facevamo le foto sceme alle vetrine dei negozi.

I pranzi al mercato, il vino, i dolci buonissimi, lo shopping che rimanga come ricordo, il panino con il lampredotto, le figure di merda, Samantha Jones e le altre ragazze di Sex And The City che ci regalano spunti di conversazione come se piovesse e l'insana passione per Lorelai e Rory Gilmore che cerco di attaccare a chiunque mi graviti intorno (anche a chi tifava per un'ecatombe nucleare su Stars Hollow).

Scrivo post sul cellulare, per fermare emozioni e belle sensazioni, che edito la mattina dopo e che sanno di buono e di vissuto.