lunedì 24 agosto 2015

Del mare

Mare.

Mare da adulta con due bambine e con la loro mamma.

Mare che è sempre mare, con la sua (mia) malinconia.

Mare con la crema solare, il doposole e i castelli, che erano vent'anni che non rifacevo un castello di sabbia.

Mare con i discorsi sul come eravamo, come siamo e cosa saremo.

Mare tanto diverso dall'ultima volta qui, ma sempre uguale nei suoi negozi altolocati e locali di tendenza.

Mare mai azzurro, mai limpido, mai bello ma sempre pieno di gente.

Mare con i ragazzini vicini di ombrellone che raccontano della sbronza della sera prima.

Mare con le signore di Milano con i capelli perfetti, i costumi perfetti, le borse perfette e i mariti assenti.

Mare con i cornetti per colazione mangiati in giardino.

Mare per salutare un'estate senza vacanze ma con lo spirito di chi è in vacanza da sempre.

Mare.

martedì 4 agosto 2015

Dei pensieri -estivi- sparsi

Agosto.
Di nuovo.

Probabilmente, siamo l'unico posto di lavoro in Italia che lavora a pieno regime per tutto il mese.
Io mi prendo comunque delle licenze poetiche sull'abbigliamento formale: oggi ho la t-shirt di Star Wars, anche se con i tacchi e la giacca.

Comunque ho voglia di ferie e sono intollerante: invoco il silenzio tombale almeno quattro volte al giorno, in ufficio.
Nonostante ciò, continuo ad andare stoicamente in palestra all'ora di pranzo: siamo rimasti solo in cinque idioti a fare addominali con 40 gradi all'ombra.

In compenso, io e il mojito siamo davvero molto amici, soprattutto la sera, soprattutto al tramonto, soprattutto quando ho le spalle nude e i capelli appuntati alla cazzo.

Vado sempre a letto troppo tardi, perchè la notte ci sono le repliche di Grey's Anatomy in televisione e Izzie Stevens ancora non è malata di tumore -e io Izzie Stevens la amo- e allora le prime 5 serie le guardo di continuo, in loop.
Ogni mattina mi alzo che sembro un cadavere e mi prometto di andare a dormire presto la sera, cosa che poi non faccio mai e non so nemmeno il perchè.

Ho imparato a controllare da sola il livello dell'olio e del liquido del radiatore della macchina e questo mi fa sentire estremamente soddisfatta ed emancipata.
Come quando guido in autostrada (cosa che fino a sei mesi fa non avevo mai fatto) con gli occhiali da sole e la testa piegata di lato, che sento che ce la posso ancora fare e mi sento estremamente libera e padrona del mio destino.

Ho ricomprato Dylan Dog.
Erano forse anni che non compravo Dylan Dog, che dopo l'accoppiata 241 (Xabaras) -242 (Nel nome del padre) per me aveva toccato il fondo.
Ho ritrovato citazioni che avevo dimenticato ed è stato come un lungo flash back nei primi anni della mia adolescenza, quando i miei mi dicevano che doveva smetterla di leggere quella roba violenta ed io -incurante- continuavo a frequentare Craven Road 7.

Cerco il vestito perfetto per i due matrimoni che mi attendono a settembre.
Sebbene quest'anno (che serviva a me, as usual!) la Zitella non c'abbia regalato il solito post *Cazzo mi metto -summer wedding*, ho le idee abbastanza chiare su cosa voglio (lungo, punto vita segnato, scollo a cuore, possibilmente blu) ma non su dove trovarlo.
Ogni settimana rimando la ricerca, con il risultato che alla fine non troverò mai il perfetto abito (in saldo) e mi toccherà prenderlo a prezzo pieno.

Fa troppo caldo per cucinare di giorno.
Il più delle volte cucino la sera tardi per il giorno dopo o per il prossimo inverno: a piedi nudi, i Pink Floyd in sottofondo e con un bicchiere in una mano e il mestolo nell'altra, preparo la conserva di pomodoro o le verdure o la marmellata, o qualunque altra cosa che possa riportarmi al gusto dell'estate, quando arriveranno i mesi freddi e grigi.

Per essere giornate velate di caldo e afa, sono inspiegabilmente traboccanti di stimoli.